Dal sogno alla realtà: volare si può!
Senso di libertà, bisogno di innalzarsi e svettare: questi e altri i valori che hanno guidato il recupero di un rudere, trasformandolo in un casale delle meraviglie.
In una terra in cui le tradizioni e il passato contadino sono, ancora oggi, dei capisaldi e delle linee guida per il vivere comune, in un’Umbria così legata al proprio territorio e alla terra, si può anche trovare una gradita eccezione, quella rappresentata da un uomo e dal suo sogno, quello di volare. Si tratta di un volo intellettuale, artistico, morale, culturale, un volo che è la metafora della vita e che si apre a nuove e diverse interpretazioni in base allo sguardo di chi osserva. In questo contesto, nei pressi di Castel dell’Aquila, in provincia di Terni, sorge Volo Resort, un unicum tutto da scoprire.
L’idea
Nel 2002 qui c’era un vecchio rudere, che nel giro di 6 anni è stato completamente trasformato ed è diventato una struttura ricettiva molto singolare. Il proprietario e creatore di ciò che vediamo ci racconta che all’inizio aveva scelto, per l’edificio, il suggestivo nome “Il raccolto”, intendendo con questo lo stimolo al raccoglimento interiore. Ma mentre i lavori procedevano, il senso di libertà estrema e l’idea del volo hanno calamitato tutti i pensieri, culminando nella realizzazione del comignolo Pegaso. D’altra parte, qui siamo a Castel dell’Aquila… non si può che volare in alto.
Le caratteristiche
La struttura ricettiva è formata da 4 appartamenti, per un totale di 320 mq, da un salone di 600 mq posto nel piano interrato e ovviamente dal parco e dal terreno circostante. Esternamente la struttura è in pietra locale e risulta piuttosto articolata.
Gli appartamenti
Uno diverso dall’altro, collegati tra di loro da un marciapiede policromo, non potevano che essere sui generis: Tramonti Infuocati, Lune di Miele, Aurore di Cupido e Sole del Mattino. Il senso del nome? Sta all’ospite rintracciarlo nei simboli che affollano le stanze. Tutti presentano una parete attrezzata all’ingresso, rivestita in legno, pietra e altri materiali, completa di mensole e altri piani d’appoggio. Ogni camino ha una propria peculiarità, ma sono tutti in legno, cotto, pietra e l’immancabile ferro forgiato a mano: più che caminetti sono giochi d’arte, fantasie che prendono forma e riscaldano anche il cuore.
L’originalità
L’idea del volo come sperimentazione e ricerca costante, quella del gabbiano Jonathan Livingston, si concretizza, oltre che nelle vele al vento poste sul tetto, anche nell’arredo e nella definizione degli spazi. Il particolare non si ripete, si cercano soluzioni che offrano sia il comfort che l’estetica, come avviene per le camere da letto, in cui un elemento strutturale come una colonna diventa la base per una fila di mensole in legno, o un giogo stilizzato acquisisce il ruolo di mensola. All’interno di ogni appartamento le mura che delineano i vari ambienti non chiudono definitivamente gli spazi ma lasciano in vista scorci di soffitto, nuvolette e soli illuminati. I contrasti cromatici sono intensi, i particolari architettonici numerosi, e di conseguenza l’occhio vaga, come la mente, alla ricerca dei possibili significati del luogo.